Scrivere per la SEO nel 2018 significa… dimenticare la SEO! - Hydrogen Code
aprile 18, 2018

O quasi. Certo è che se torniamo indietro e guardiamo quelli che erano considerati testi SEO perfetti nel 2015, c’è da chiedersi come ci sia venuto in mente di applicare certe tecniche (parlando di “noi” come mente collettiva dei SEO copywriter e di persone che hanno a qualche titolo lavorato con questa disciplina).

 

La situazione del copywriting SEO nel 2018


Una cosa è certa, ed è sotto gli occhi di tutti: nel mondo della SEO c’è sempre meno spazio per i trucchetti e i giochetti. E per fortuna. Nel primo decennio i professionisti con pochi scrupoli si sono inventati tutto, dai tag meta description e meta keyword usati a caso ai testi scritti con i generatori, passando per le liste di parole scritte dello stesso colore dello sfondo, cosa che ancora oggi rende l’intera categoria lo zimbello di chi si occupa di rami più sani del marketing.
Oggi, nel 2018, visti i cambi di algoritmo sempre più repentini e “intelligenti” che, per fortuna, colpiscono e affliggono chi si affida a tecniche poco sane, siamo forse arrivati al punto in cui è finalmente chiaro per tutti che le scorciatoie non pagano o meglio, pagano per un tempo sempre più breve.

 

 

Perché gli esperti SEO con pochi scrupoli si affidano alle scorciatoie?


Risposta facile a una domanda complessa: costi. Parlando in modo molto poco elegante dei contenuti editoriali e redazionali come merce, una “pagina” prodotta da un professionista, con gli stessi criteri e la dignità di un contenuto reale ha un costo X.
Una pagina prodotta usando i vari trucchetti e giochetti ha un costo pari a una frazione di X. Il paradosso è che nel breve termine la seconda può addirittura ottenere risultati migliori.
Poco importa se questi risultati hanno una durata brevissima prima di diventare inutili o addirittura dannosi: l’importante è mostrare un grafico in salita, incassare e passare al cliente successivo, almeno in un certo tipo di mentalità.

Per fortuna, la frequenza con cui Google e gli altri motori di ricerca aggiornano gli algoritmi sta finalmente rendendo antieconomiche queste scorciatoie.
In altre parole, inventarsi giochetti sempre nuovi che durano sempre meno costa più di quanto costerebbe fare le cose bene da subito.

 

Quindi cosa deve fare un copywriter SEO nel 2018?


Teoricamente, quello che ha sempre fatto, cioè produrre contenuti di qualità, mettendo al centro le persone: ne abbiamo parlato di recente, quando abbiamo visto come interpretare l’intenzione di ricerca, e come mediare quelli che sono gli aspetti analitici della SEO con quelle che sono le reali necessità delle persone.

Come sempre, rifacciamoci a voci più autorevoli della nostra, riportando questo post di Searchenginewatch in cui, fra le altre cose, vengono riportati alcuni consigli per un buon copywriting SEO nel mondo moderno, e che proviamo a tradurre e adattare:

Fate ricerca: Il re dell’industria pubblicitaria, David Ogilvy, ha sottolineato l’importanza fondamentale della ricerca per produrre grandi copy circa 50 anni fa – decenni prima dell’età della ricerca di parole chiave o di Internet.

 

Scrivete un titolo che attiri l’attenzione sulla base di frasi chiave correlate alla ricerca che vogliamo intercettare.

 

Coinvolgete ulteriormente il lettore con i sottotitoli (e le intestazioni) – non risparmiatevi nemmeno su questi.

 

Rendetelo facile per il lettore: Oltre a inserire sottotitoli, scrivere in paragrafi brevi e frasi concise. E assicuratevi di mettere spazi tra i paragrafi.

 

Call to action: indipendentemente dalla qualità della testo o contenuto, avrete bisogno di una CTA concretizzare il ritorno di investimento, attraverso le iscrizioni, gli acquisti o altri lead.

 

Trattate l’editing come un processo separato dalla stesura: prendete un po’ di tempo tra i due processi e guardate tuo lavoro con occhi nuovi. Consideriamo la possibilità di stampare il lavoro, se è lungo. Permette di vederlo con occhi diversi.

 

Chiedete a qualcun altro di leggere il lavoro: chiunque scriva di mestiere lo sa perfettamente. Più occhi vedono un testo, più errori emergono, più opportunità di miglioramento ci sono.

 

Il futuro del SEO copywriting è… l’editoria tradizionale?


La cosa divertente è che sono esattamente le regole di base che si spiegano praticamente da sempre a qualsiasi aspirante giornalista, scrittore o copywriter.
Finalmente, possiamo dire, la SEO ha raggiunto la maturità e sta diventando una disciplina adulta.

Chiariamo: il fatto di dover scrivere per gli umani non significa buttare alle ortiche la parte sana delle discipline SEO, come l’analisi delle parole chiave, delle intenzioni di ricerca e in generale della ricerca della struttura ottimale per testi e contenuti.

Ma significa utilizzarli come attrezzi, strumenti per ottenere uno scopo. Per banalizzare, la keyword deve essere il mezzo per fornire un’informazione o dare un servizio, non il fine.
Ritorniamo a un concetto che abbiamo lanciato tempo fa: #writeforhumans