Cosa sono gli NFT e come funzionano (parte 1) - Hydrogen Code
marzo 25, 2022

Cosa sono gli NFT e come funzionano è una domanda che spesso più di qualcuno si è fatto nel corso degli ultimi mesi.

Sono famosi, tutti ne parlano, ma cosa sono gli NFT e come funzionano. Oggi e per tre appuntamenti, saranno approfonditi gli aspetti teorici, tecnici e giuridici. Inoltre parleremo del loro rapporto con la tecnologia blockchain e l’applicazione nel mercato dell’arte.

I Non-fungible token (NFT) sono certificati “di proprietà” per delle opere digitali. Questi strumenti stanno avendo un ampio successo. È interessante approfondire nel dettaglio le loro caratteristiche per capire cosa davvero “compra” chi acquista un NFT. Ma sopratutto, cosa potrà poi fare con quel “token”.

Se si esamina nel dettaglio che cosa è un NFT e cosa viene effettivamente registrato su blockchain è evidente che ben poco del “contratto” di acquisto è contenuto su questo registro distribuito e che tutti gli altri dati (l’opera stessa, le condizioni del suo acquisto e i diritti del “proprietario”) sono in realtà al di fuori del registro, con severi problemi di conservazione e di accessibilità nel tempo del dato.

Inoltre, gli NFT non dipendono solo dalla tecnologia blockchain, ma anche da altre soluzioni (come il processo di hashing). Queste soluzioni potrebbero essere superate nel tempo. Il continuo aumento della potenza di calcolo potrebbe infatti permettere di “rompere” alcuni di questi algoritmi, rendendo così ben poco affidabile il riferimento univoco all’NFT.

Dal punto di vista giuridico invece il valore (l’unicità) dello NFT non poggia davvero sulla tecnologia blockchain, ma sulla fiducia fra il venditore e l’acquirente. Il compratore confida sul fatto che il venditore non venderà o non abbia già venduto la stessa identica opera più e più volte. Questo ridurrebbe un NFT (pagato magari milioni di dollari) a un valore irrisorio. Questo perché se non può esistere un NFT uguale all’altro, ne possono esistere un’infinità di estremamente simili.

Cosa sono gli NFT e come funzionano

Cosa sono gli NFT e come funzionano

NFT è l’acronimo di non fungible token che in italiano significa oggetto non fungibile (fisicamente) ossia qualcosa di unico che non può essere utilizzato in senso materiale. Ad esempio una criptovaluta può essere scambiata con un’altra criptovaluta ma non sarà mai inserita in un portafogli fisico. Così un’opera d’arte è digitale e quindi non fungible.
Un NFT è un contenuto digitale che rappresenta oggetti del mondo reale come opere d’arte, musica, giochi e collezioni di qualsiasi tipo.

È bene precisare che chi acquista un’opera legata a un non-fungible token non acquista l’opera in sé, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract. Tutto comincia con una versione digitale dell’opera d’arte. Tipicamente, si usa una foto digitale o una sua documentazione filmata e salvata in formato digitale. Questa versione digitale non è altro che una lunga sequenza di numeri ovvero 0 e 1 nel linguaggio informatico binario.

Hash

Tale sequenza viene quindi “compressa” in una sequenza, chiamata hash, derivata da essa ma molto più corta, con un processo non invertibile conosciuto come hashing. È importante sottolineare che chi possiede il documento digitale può facilmente calcolarne la hash. Mentre è praticamente impossibile per chiunque altro ricostruire un documento digitale a partire da un hash.

Il passo successivo è la memorizzazione di questo hash su una blockchain, con una marca temporale associata. L’uso di questi token ha aperto la strada a un mercato automatizzato di hash. Il creatore dell’hash può usare il token per aggiungere al suo interno il proprio hash e successivamente venderlo in cambio di un pagamento in criptovaluta, come per esempio la moneta ETH usata in Ethereum.

L’NFT tiene al suo interno traccia delle vendite dell’hash, in modo che risulta possibile tracciare i passaggi di mano dell’hash, fino al suo creatore, quindi dimostrandone il possesso. Questo meccanismo fornisce quindi una prova di autenticità e, al contempo, di proprietà dell’opera.

Siamo già a conoscenza di un procedimento simile per quanto riguarda la filiera agroalimentare. È noto a molti infatti che alcune aziende siano soliti associare un hash al cibo che compriamo al supermercato. Questo al fine di tracciare, grazie ad un QR code, tutta la filiera che ha condotto il prodotto in vendita dal produttore al consumatore (dove è stato allevato l’animale, chi è l’allevatore, quando e dove è stato macellato, come è stato trasportato ecc.)

Il possessore dell’hash, secondo quanto riportato nello NFT, può dimostrare i suoi diritti senza necessità di rivolgersi a intermediari e senza limiti di tempo (finché la blockchain su cui è ospitato il suo token continuerà ad essere attiva).

Dopo aver visto in breve cosa sono gli NFT e come funzionano entriamo nel vivo del dibattito per approfondire gli aspetti tecnici di realizzazione, vendita e acquisto.

Cosa sono gli NFT e come funzionano

Come acquistare un NFT

Per acquistare un NFT dobbiamo quindi servirci di una blockchain. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta della blockchain di Ethereum, anche se il mercato si sta rapidamente affollando di concorrenti, tra cui spicca Flow Blockchain (che si è “accaparrata” la vendita tramite NFT delle migliori giocate della NBA) oltre ad alcuni arrivi dell’ultimo minuto come Binance Smart ChainTRON e EOS.

Possiamo definire la blockchain come un database decentralizzato e immutabile e nessuno possiede i diritti di modifica dei dati già inseriti al suo interno. Una blockchain è realizzata da una rete di computer indipendenti. Questi comunicano fra di loro in maniera autonoma e quindi non controllabile da un singolo computer o da un singolo Stato e possono essere remunerati per il loro contributo al mantenimento in vita della blockchain.

Memorizzare l’hash e la sua marca temporale dentro una blockchain è un modo per dire “in questo momento io ero in possesso dell’opera d’arte”. Nessun altro può fare lo stesso e nessun altro può modificare o falsificare questa informazione, perché è salvata su una blockchain, quindi immutabile e decentralizzata. La prima applicazione della blockchain è stata per i Bitcoin. La criptovaluta sfrutta la blockchain per garantire affidabilità alle transazioni e per evitare il problema del c.d. double spending.

Il mercato Ethereum

Nel tempo sono però sorte diverse “versioni” della blockchain, destinate non (o non solo) ad accogliere transazioni di valuta, ma anche altri asset. L’ultimo passo è arrivato con Ethereum, una blockchain che, a partire dal 2015, ha popolarizzato la tecnologia degli smart contract. Ovvero, programmi informatici eseguiti da una blockchain, da cui ereditano le proprietà di affidabilità e decentralizzazione. Possiamo dire che uno smart contract è un programma informatico che deve essere eseguito secondo quanto dichiarato dal suo codice pubblico. Un singolo computer della rete blockchain non può sostituirlo e non può modificarne il funzionamento.

In particolare, dei programmatori hanno sviluppato degli smart contract, chiamati non-fungible tokens (NFT). Questi, tengono traccia di chi crea, vende e compra specifiche sequenze di numeri, che nel nostro caso saranno proprio gli hash delle opere d’arte. I più noti sono gli NFT di Ethereum, che seguono degli standard conosciuti come ERC-721 ed ERC-1155. Di cosa si occupa quindi la blockchain di Ethereum, quando ospita un NFT? Di fatto il sistema garantisce che l’NFT non cambi. Il certificato è unico e non può diventare qualcos’altro nel tempo. Inoltre, certifica i “passaggi di proprietà” degli hash gestiti dallo NFT (registrati sulla sua blockchain inalterabile).

La prossima settimana continueremo a parlavi di cosa sono gli NFT e come funzionano. Affronteremo in maniera più precisa le criticità e le soluzioni tecniche da adottare. Stay tuned…