5 numeri che dovrebbero piacerti - Hydrogen Code
marzo 30, 2018

Tendiamo a odiare i numeri a partire dalla scuola e, spesso, anche in età adulta tendiamo a usarli per quello che sono: dei simboli che ci aiutano a risolvere problemi pratici, come gestire le finanze e a calcolare il tempo. Eppure, alcuni numeri hanno dei significati che vanno ben oltre l’aspetto matematico. Conoscerli può evitare figuracce e incomprensioni. 

4
Il numero funesto

“Facile come fare 2+2”

 


Tutte le culture hanno il loro numero funesto. Provate a sedervi a una tavolata partenopea in 13 per capire come prendono sul serio la superstizione a Napoli. Certo, il terrore di certi numeri non è limitato alla Campania, come ci dimostra Lufthansa che, per evitare potenziali sceneggiate e ritardi imprevedibili, ha tagliato la testa al toro ed eliminato le righe di posti 13 e 17 dai suoi aerei. 

Se nel mondo occidentale siamo afflitti da Triscaidecafobia e Eptacaidecafobia, nel mondo orientale è la tetrafobia a comandare, la “paura” del 4. Il motivo? La pronuncia del numero quattro è incredibilmente simile (identica nel caso giapponese) alla parola “morte”. 

Non stupisce che l’uomo più sfortunato del mondo del fumetto, Ataru Moroboshi, sia nato il 4 aprile. Curiosamente, nella smorfia napoletana il 4 è il numero del maiale; non dimentichiamo che Ataru è anche l’uomo più allupato dell’universo.

73
Il Chuck Norris dei numeri

“Chuck Norris muore ogni notte per darsi i numeri in sogno”

 

Fra le tante magliette indossate da Sheldon Cooper in The Big Bang Theory, una delle più strane è quella col numero 73. Perché? Cosa rappresenta? A spiegarlo è lo stesso Sheldon, guarda caso nel 73° episodio della serie: 

Sheldon: “73 è il numero più completo! Perché? È il 21° numero primo e il suo speculare, 37, è il 12° numero primo, il cui speculare, 21 è il prodotto di 7×3.”

Leonard: “73 è il Chuck Norris dei numeri!”

Sheldon: “Gli piacerebbe a Chuck Norris! In binario 73 è palindromo, 1001001, che letto al contrario è 1001001. Leggi Chuck Norris al contrario e tutto ciò che ottieni è Sirron Kcuhc”.

Fra le altre proprietà non citate del genietto impertinente, ricordiamo che 73 è un numero stella e che è palindromo anche quando indicato in base 8 (111).

27
Il club dei dannati

“Tu mi piaci Lloyd. Sei il miglior barman del mondo” 

 

Ci sono tanti club esclusivi nel mondo, molti dei quali inaccessibili ai comuni mortali che farebbero di tutto pur di entrarci. Pensiamo all’esclusivo Club 33 di Disney o agli ancora più inavvicinabili Yellowstone Club e White Club. Il Club 27 non è così ambito. Non è nemmeno un luogo fisico al contrario di quelli già citati, ma un’espressione per indicare i tanti artisti morti all’età di 27 anni. Parliamo di icone come Jim Morrison, Janis Joplin, Jimi Hendrix, Brian Jones e, più recentemente, Kurt Cobain ed Amy Winehouse. Considerando lo stile di vita di questi personaggi, è difficile parlare di maledizione.

420
Il numero dell’allegria

“Ci vediamo il 20 aprile alle 4:20”

 

Se avete sfogliato la lista degli annunci immobiliari di Craiglist molto probabilmente avrete notato parecchi annunci che includono la dicitura “420 friendly”. Cosa significa? Molto semplicemente, 420 è un gergo per dire che si è utilizzatori di cannabis, un’informazione in più per il potenziale inquilino: “se vieni a vivere qui, sappi che mi faccio le canne.”. Cosa che come ben immaginabile può essere un bonus o un malus, a seconda di chi legge l’annuncio. Come nasce il tutto? La storia parte nel 1972, quando i Waldos, un gruppi di stonati di San Rafael (California), si ritrovavano quotidianamente sotto una statua di Pasteur per andare alla ricerca di un campo abbandonato di marijuana, il tutto usando una mappa lasciata dal coltivatore. Il campo non è mai stato trovato, ma gli incontri sono proseguiti a lungo, sempre alla stessa ora. Le 4:20. PM, naturalmente.

Ancora oggi il 20 aprile (4/20 nella dicitura anglosassone) è il giorno internazionale dedicato a eventi e proteste relative alla cannabis. 

770
Le case gemelle

“Una folla di persone, senza una persona in essa”

 

Nel 1940 il movimento ebraico Chabad Lubavitch trasformò una singolare casa dall’architettura gotica nella sinagoga del rabbino Yosef Yitzchok Schneersohn. Situata in 770 Eastern Parkway a Brooklyn, veniva chiamata dai fedeli 770 e divenne in breve tempo la sinagoga principale del movimento, che ormai si era diffuso in tutto il mondo. Fu talmente iconica che i seguaci in vari paesi del mondo iniziarono a costruirne delle repliche identiche in ogni aspetto. A oggi, se ne contano una dozzina, e possiamo trovarne una a Israele, a Gerusalemme, a Los Angeles, in Australia, Brasile e in Argentina. 

Curiosamente ne esiste una anche in Italia, a Milano, in via Carlo Poerio 35.

1
Il calzino spaiato

“Nel paradiso dei calzini si ritrovano tutti vicini”

Il numero uno può rappresentare l’unicità, l’assolutezza. Ma anche – e soprattutto – la disparità. Quella dei calzini, che dopo il giro di giostra nel cestello della lavatrice perdono il contatto con l’anima gemella per ritrovarsi soli, abbandonati a lungo in un cassetto e dimenticati. Prima di essere abbandonati definitivamente al proprio destino: l’immondizia.