Ami la tecnologia? Ecco cinque libri da non perdere - Hydrogen Code
agosto 21, 2018

L’estate è tempo di letture leggere. Ma non è necessario buttarsi sulla narrativa di poco spessore per divertirsi e intrattenersi. Ecco cinque libri per chi ama la tecnologia e vuole continuare a sognare.

Rapporto di minoranza e altri racconti

(oppure qualsiasi altra raccolta di racconti di Philip K. Dick)
Il film Minority Report è piuttosto noto, ma non possiamo definirci appassionati di tecnologia, né di fantascienza, se non abbiamo letto l’omonimo racconto di Philip K. Dick.
L’autore è stato molto prolifico, oltre a essere uno dei futurologi più influenti di sempre. Se prendete un qualsiasi film di Hollywood ambientato nel futuro prodotto negli ultimi trent’anni, è molto probabile che al suo interno vi troviate almeno qualche rimando all’autore. Alcuni esempi? Oltre al già citato Minority Report, vi dicono nulla Blade Runner e Total Recall?
 

Snow Crash

di Neal Stephenson
Trovare un’opera più marcatamente anni 90 di Snow Crash è difficile. Al suo interno troviamo tutti i temi tipici del periodo, dal cyberpunk ai primi accenni del transumanesimo. La storia è basata su un virus che agisce nel metaverso, un concetto che per molti versi anticipa la realtà virtuale. L’aspetto interessante è la fortissima connessione fra mondo virtuale e mondo reale, che in molti modi anticipa quello che sta accadendo a tutti noi. Invece la commistione fra tecnologia informatica, misticismo e religione è un tema particolarmente caro agli anni ‘90, assolutamente da riscoprire per un piacevole flashback.
 

Neuromante

di William Gibson
Il Romanzo che ha dato origine al genere Cyberpunk, che ha al centro un mondo ipertecnologico ma al contempo privo di valori morali. Uno dei tanti “motti” della cultura cyberpunk è high tech, low life. Il Neuromante è universalmente riconosciuto come il romanzo che ha portato in superficie il genere.
Per darvi un’idea di quello di cui parliamo, vi presentiamo brevemente il protagonista: Case è un hacker o, come viene definito del romanzo, un cowboy della console. Sfortunatamente il suo sistema nervoso è rimasto danneggiato, e gli impedisce di connettersi alla Matrice, il cyberspazio.
Il Neuromante è il romanzo in cui troviamo per la prima volta temi come le interfacce neurali e lo Sprawl, un immenso conglomerato di bassifondi metropolitani, ma anche concetti più profondi come la conservazione digitale della coscienza, l’etica dell’intelligenza artificiale e l’impatto dello shock tecnologico sulla vita e la morale delle persone.
 

Ready Player One

di Ernest Cline
Se i romanzi citati finora ci fanno riflettere oltre a divertirci, Ready Player One è soprattutto una goduria continua per gli amanti delle citazioni. Chiunque sia stato ragazzo o bambino a partire dagli anni ‘80 troverà dentro questo libro una quantità di citazioni e ammiccamenti mai vista prima in una singola opera (anche se senza gli eccessi di autocompiacimento dell’omonimo film). La trama è molto semplice: in un futuro non troppo lontano, un magnate del mondo digitale decide di lasciare in eredità il suo “mondo virtuale”, che vale miliardi di dollari, alla prima persona che riuscirà a risolvere una serie di sfide. Le quali sono ovviamente disseminate di cultura nerd e geek, in particolare degli anni ‘80 e ‘90. Un libro più leggero e divertente, ma una vera gioia per gli appassionati di tecnologia.
 

Giro di vite contro gli hacker

di Bruce Sterling
Unico libro in questa piccola raccolta a non essere un romanzo, è in realtà la cronaca dell’operazione Sundevil, che nei primi anni ‘90 ha condotto i servizi segreti statunitensi a cercare di smantellare un’ipotetico “complotto hacker”.
Il libro racconta di una cultura che sembra lontana anni luce composta di phreaking, cioè l’hacking telefonico, e di gruppi hacker come i celeberrimi Legion of Doom, che per onore di cronaca non hanno mai avuto intenzione di ribaltare il governo statunitense né di altre nazioni. Senza anticipare nulla, l’operazione fu una colossale serie di errori di valutazione, che portò all’arresto di persone innocenti o comunque non coinvolte. Nel libro scopriamo anche curiose connessioni, come quelle fra la Apple, i Grateful Dead e Steve Jackson Games.