Osservatorio Social - Hydrogen Code
giugno 4, 2018

Snapchat

Un botta e risposta a distanza quello fra Evan Spiegel, CEO di Snapchat che dal palco della Code Conference di Recode ironizza sull’impero di Zuckerberg, colpevole di copiare da Snapchat le intuizioni più geniali. “Avremmo apprezzato se avessero copiato anche le nostre pratiche sulla  privacy” – ha dichiarato Spiegel, sottintendendo che Snapchat non è stato travolto da scandali come quello di Cambride Analytica. La risposta non si fa attendere ma, come prevedibile, non viene dal pacato e distaccato Zuckerberg ma da Alex Stamos, il Security Officer di Facebook che contrattacca specificando che “non sarrebbe stata una cosa intelligente”: la scarsa sicurezza delle API del fantasmino unita a promesse sul fatto che le foto spariscono dall’app, hanno creato non pochi casi di revenge porn.

 

Instagram

Al di là delle frecciatine fra CEO è però innegabile che Instagram non si sia fatta scrupoli nel copiare da Snapchat ciò che la rendeva unica, in particolare le storie: una volta introdotte, Instagram ha iniziato a crescere in maniera vertiginosa. Non che ora abbia smesso, anzi: continua a catturare giovani e non. Negli ultimi giorni è stata anche aggiunta la possibilità di taggare gli amici di Facebook sui post di IG: un modo per convincere anche gli irriducibili del social blu a dare una chance al “cugino”?

 

Facebook

Nonostante Facebook sia ormai cosa da vecchi continua a dare soddisfazioni, soprattutto economiche. Nonostante siano sempre meno gli under 25 che indicano di avere un profilo sulla piattaforma, i più anziani bastano a tenere in piedi il fatturato che nonostante gli scandali di Cambridge Analytica e le tante critiche sulla gestione della privacy, continua ad aumentare fatturati e profitti. E non sembra accontentarsi: la recente introduzione di pubblicità anche nelle Storie (che, al contrari di IG, non sono molto apprezzate su questa piattaforma).  dimostra che vuole sfruttare ogni opportunità.

 

Whatsapp

Nonostante non sia proprio un social, Whatsapp rimane uno degli strumenti più usati e, purtroppo, abusati, come sa bene chiunque si trovi nel “gruppo delle mamme” abusati. E proprio sui gruppi che si concentrano le nuove funzioni, che permettono di limitare le azioni dei vari membri così come di ritrovare velocemente tutte le volte che si è stati menzionati da qualcuno (e che abbiamo – probabilmente saggiamente – ignorato).