Se Zuckerberg minaccia di chiudere in Europa noi corriamo al riparo
febbraio 7, 2022

La notizia ha già fatto il giro del Mondo, o meglio, dell’Europa, ma noi lo avevamo già previsto tempo fa. Zuckerberg minaccia di chiudere in Europa. Era scontato che il colosso dei Social non potesse sopravvivere ad un colpo colossale come quello della modifica agli accordi sull’utilizzo dei dati e della loro migrazione tra l’Europa e gli Stati Uniti.

Ebbene si…se Meta chiude in Europa noi corriamo al riparo…o meglio, dovremmo farlo.

Zuckerberg minaccia di chiudere in Europa

Lo scenario

Europa 2022, la tutela della Privacy non è aggiornata da anni, in un contesto dove i nuovi linguaggi digitali mutano in continuazione. Di conseguenza tutte le tecnologie che arrivano non sono coperte da leggi adeguate. Le leggi arrivano, in ritardo, e molto spesso funzionano come una ghigliottina che taglia tutto ciò che si trova davanti.

È successo così l’anno scorso per Meta che con l’aggiornamento sulla normativa della privacy fatto dall’UE ha visto perdere quasi il 70% degli introiti dovuti alla pubblicità.

La legge infatti limita il numero dei nostri dati che possono essere profilati ai fini commerciali. Facebook sa sempre meno cose su di noi e dunque fa più difficoltà a proporci pubblicità calibrate sui nostri interessi. 

Ecco che arriviamo alla crisi di oggi. Con un comunicato ufficiale da parte di Zuckerberg, il CEO fa sapere:

“Se non siamo in grado di trasferire i dati tra i paesi e le regioni in cui operiamo, o se ci viene impedito di condividere i dati tra i nostri prodotti e servizi, ciò potrebbe influire sulla nostra capacità di fornire i nostri servizi, il modo in cui forniamo tali servizi o la nostra capacità di indirizzare gli annunci. Probabilmente non saremo in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più significativi, tra cui Facebook e Instagram, in Europa

Insomma, detto semplicemente, se ci impedite di profilare le informazioni per scopi pubblicitari noi chiudiamo bottega perché non sappiamo più come fare soldi senza la pubblicità.

Se Zuckerberg minaccia di chiudere in Europa noi corriamo al riparo

C’è poco da dire. L’ipotesi paventata da Meta resta tale, ma suona come una vera e propria minaccia. Certo i toni sono sempre molto garbati e rispettosi ma in definitiva un colosso aziendale sta mettendo alle strette un intero Continente, la qual cosa non è esattamente democratica.

Per l’unione Europea si aprono due scenari (escludendo ovviamente quello di perdere qualsiasi contatto con il mondo digital e di precludere ai propri cittadini l’utilizzo di Social Network).

La prima ipotesi è quella di concedere a Meta tutto ciò che desidera, prendendo nuovi accordi e ritornando di fatto allo stato legislativo che c’era due anni fa. Ovvero: sei un utente che vuole utilizzare i social? Perfetto, sappi che utilizzerò tutti i tuoi dati e ti bombarderò di pubblicità e tu non potrai fare nulla per evitarlo.

La seconda ipotesi, la più coraggiosa, è quella di agire finalmente in ottica di digitalizzazione del Continente. La nascita e lo sviluppo di Social Network parte dagli Stati Uniti ma nulla vieta all’Europa di trasformarsi in un competitor nella creazione di piattaforme digitali.

Il nostro Continente ha tutte le expertise necessarie per accreditarsi come paradiso tecnologico, quello che gli manca è la voglia di investire in questo settore. Eppure sarebbe anche giusto e adeguato che lo facesse. I Social sono uno spazio di condivisione pubblica dove i cittadini e le istituzioni si incontrano per comunicare. Parliamo di una piazza digitale che dovrebbe ricadere all’interno degli interessi del pubblico e non del privato. In una vera democrazia i Social dovrebbero appartenere alle persone che li popolano e non alle aziende.

Immaginate la nascita di un nuovo Social Network completamente Made in Europe. Una piattaforma che avrebbe la capacità di diffondersi velocemente sul Globo. Una realtà digitale veramente ragionata e che sappia rispondere alle necessità delle persone, anche in maniera migliore rispetto a Meta.

Immaginate inoltre che queste piattaforme già esistono, ma restano chiuse nei cassetti di programmatori e sviluppatori da anni ormai perché giacciono inascoltate da parte dei Governi europei.

Un’alternativa valida alle minacce di Meta esiste già. Manca solo il coraggio e la voglia di investire.